AGRICOLTURA SOCIALE



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L’agricoltura socialmente responsabile è quella che si attrezza in forme moderne, con le proprie imprese e il proprio sistema di servizi, per rispondere ai nuovi bisogni sociali della collettività, sia rurale che urbana, promuovendo con altri soggetti pubblici e privati azioni di sviluppo nelle campagne.
L’azienda agrisociale o “fattoria sociale” è un’impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, condotta in forma singola e variamente associata, che svolge l’attività produttiva agricola e zootecnica proponendo i suoi prodotti sul mercato, in modo integrato con l’offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali a vantaggio di soggetti deboli (portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti, anziani, bambini…) e di aree fragili (montagne e centri isolati) in collaborazione con istituzioni pubbliche e con il vasto mondo del terzo settore.
Nell’ambito dell’agricoltura multifunzionale è possibile realizzare percorsi terapeutici, riabilitativi e di integrazione sociale di persone svantaggiate, attività assistenziali di cura degli anziani, avviare asili nido, ospitare persone per degenze post-ospedaliere e molto altro.
L’azienda agrisociale, in sostanza, potrà essere un centro di servizi sociali ma anche di aggregazione nelle aree rurali, declinando tale assunto nelle più svariate iniziative.
A tutt’oggi non esistono dati attendibili sulla dimensione del fenomeno “agricoltura sociale” in Italia, anche se si percepisce un’attenzione diffusa e crescente.

La Cia, da sempre sensibile all’agricoltura sociale, persegue i seguenti obiettivi:

A tal fine sta monitorando, con il supporto delle proprie sedi territoriali e attraverso un apposito questionario, le diverse esperienze che già da anni si sono avviate spontaneamente, grazie ad alcuni associati, in varie regioni.

Per accompagnare gli operatori agricoli nella gestione corretta dei rapporti con le persone svantaggiate la Cia svilupperà iniziative di formazione e azioni specifiche di tutoraggio in modo da favorire lo sviluppo dell’agricoltura sociale.
I campi su cui agire sono molti ma alcuni si prestano meglio di altri a sperimentare un progetto sociale e, per questo motivo, la Cia individua 3 aree principali di intervento:

Terapie assistite con gli animali (pet therapy, ippoterapia, onoterapia) e terapie ortocolturali: per soggetti disabili e affetti da patologie psichiatriche.

Attività di riabilitazione, ospitalità e integrazione sociale: rivolta ad anziani, a persone dipendenti da alcool o da stupefacenti, a traumatizzati psichici, a ex detenuti e a soggetti affetti da disagi comportamentali (anche bullismo).

Formazione che mira all’ inclusione lavorativa nelle pratiche agricole di disabili mentali, fisici e detenuti nelle pratiche agricole.

Nascita di cooperative sociali nei terreni confiscati alle organizzazioni criminali.

Attività che mirano a riportare equilibrio nelle forme di disagio comportamentale, di apprendimento e di inserimento.

Nascita di agriasili e agrinidi, con attività anche ludico-ricreative e di aggregazione, che mirano alla scoperta del mondo rurale e dei cicli produttivi.